mercoledì, dicembre 13, 2006

Precari Senza Futuro

Dal dizionario di lingua italiana:
PRECARIO: agg. contrassegnato da una provvisorietà costantemente minacciata dal sopraggiungere di eventi pericolosi o addirittura catastrofici.
PRECARIETA’: provvisorietà, contrassegnata dall’attesa di un peggioramento.
PRECARIATO: temporaneità del rapporto di lavoro.


Accolgo prepotentemente la proposta di una blogger, arrivata qualche tempo fa alla stampa nazionale con il suo primo, graffiante post e che, con quest’altro post, chiede per il 13 dicembre 2006 la mobilitazione di tutta la rete per una grande sit in della blogosfera, per il primo sciopero della storia contro il PRECARIATO.

Vedete sopra riportate le definizioni che specificano il significato letterale di PRECARIO, PRECARIETA’, PRECARIATO.

I PRECARI come la trentenne di cui sopra, come me, e come tanti altri sanno che al di là del termine letterale il PRECARIATO significa altro.

Sul vocabolario della lingua italiana dovrebbero scrivere che il PRECARIATO è una spada di Damocle che pende sopra la testa di giovani e meno giovani, che è un tumore maligno della società contemporanea che non permette di maturare una vita e una famiglia, poichè ferma le speranze nel limbo del “forse, prima o poi, non sarò più un precario”.
LA PRECARIETA’ di questo tipo di lavoro non permette di chiedere un mutuo, di avere una carta di credito, di comprare una macchina senza la firma di altri NON PRECARI, non permette l’indipendenza sociale, perchè il PRECARIATO non è riconosciuto come attività lavorativa valida.

Essere PRECARI spegne la fiducia dentro le persone verso il proprio futuro, non da solidità, nessuna tranquillità, non arricchisce, salvo forse di umiliazioni celate negli sguardi della gente.

Non credo che il LAVORO ATIPICO sia nato con lo scopo di ridurre i giovani ad individui pronti a vendersi per uno stipendio base, ma piuttosto per favorire le attività che richiedono per BREVI periodi l’introduzione di personale esterno, per seguire un PROGETTO, garantendo l’autonomia di entrambi, del fornitore e del collaboratore. Credo che sia davvero nato per aiutare il LAVORO.

Penso piuttosto che, come sempre accade in Italia, si sia sfruttatada molti una legge per raggirare il mercato ed avere manodopera a basso costo, senza troppo impegno, e con pretese e obblighi indistinguibili da quelli della fascia di mercato più costosa per un Datore di Lavoro, quale può essere quella a tempo inteterminato.

E così in ITALIA, la nostra bella Italia, siamo più di un milione ad elemosinare un lavoro SICURO.
Siamo in tanti, TANTISSIMI, a passare 8 ore e più, al giorno, lavorando, ma sentendoci dire che il nostro lavoro è a progetto, e siamo LIBERI di organizzarci il tempo. Liberi...? Anche se il PROGETTO è affiancare un lavoratore a tempo indeterminato che fa il nostro stesso lavoro o anche meno, perchè il suo contratto lo protegge. Liberi...DOVE?!

Chi protegge noi, PRECARI, in una società che non ci riconosce?
Chi ci TUTELA?

Non voglio essere TEMPORANEA, non voglio essere PROVVISORIA, non voglio rimanere in attesa di un PEGGIORAMENTO.
Voglio semplicemente un LAVORO, che sia identificato come tale dalla SOCIETA’.

Voglio vedere e credere nel mio FUTURO.
BASTA con il PRECARIATO selvaggio!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

appoggio totalmente.

sonia ha detto...

Qui in Svizzera è lo stesso Astri! Un macello d'appertutto!

Sono desolata! Ormai sta storia comincia a durare un po' troppo!
Cosa dobbiamo aspettarci?
Mah...

Buona giornata...

sonia ha detto...

sono fusa...ho scritto dapertutto con l'apostrofo! Giusto, sbagliato?! BHO!!

Sai che con la tastiera commetto errori ortografici disumani.
Se scrivo a mano invece no!