Iersera sono andata insieme al mio Orso a rivedere Guccini, nella arena scenica del PalaMalaguti a Bologna.
E’ già capitato tra i blog di parlare di lui e di specificare più volte quanto apprezzi questo cantante un pò bolognese e molto modenese col suo irriverente, delicato e molto personale modo interpretare la vita e la musica.
Questo è stata la seconda volta che l’ho seguito ad un concerto.
La volta precedente avevo un’altra vita, meno anni e molta meno serenità. Oggi sono un pò più adulta, più serena e consapevole di chi sono. Oggi so dove finisco io e comincia il resto del mondo. E tocco con mano il punto di incontro della vita.
Ma Guccini mi fa sempre lo stesso effetto. Mi trasporta con la sua voce pastosa, quasi fosse un impasto di una torta che si sta amalgamando, uova, latte, zucchero e farina, con quel effetto liquoroso dell’erre appena accennata, mi accende un groppo in gola e una luce nel cuore.
Le sue canzoni parlano di altri tempi, dove un vecchio e un bambino potevano scrutare l’orizzonte senza paura di venire derubati dei loro sogni, parla di ideali, di patriottismo, di valori che nei giovani di oggi si stanno perdendo come sabbia da un sacchetto di tela bucato.
Tratta l’amore per quello che è, sfida e disfatta, dolore e ricordi, passione e sospiro.
Quando Guccini canta, allunga alla realtà un soffio di eterno, facendo sentire tutti, giovani e vecchi, non importa il proprio credo politico o relazionale, uguali di fronte alla spinta umana alla ricerca di se e delle passioni per guadare la vita come un fiume.
Guccini mi fa piangere, mi fa cantare, mi fa ridere e mi fa sperare. Mi accende davvero una luce, dentro. Mi fa credere negli uomini, nella gente.
Sento cantare di cose che so provavano i miei genitori, i miei nonni e, le stesse emozioni le provo anche io.
Poi mi guardo in giro e vedo ragazzini, strani, sboccati, esuberanti, diversi da me, che ragazzina più non sono.
E li vedo attenti, con gli occhi aperti, vivi, ad ascoltare le stesse canzoni, a vivere le mie stesse sensazioni.
E mi dico...allora, forse, davvero, il mondo cambia, ma gli ideali e le speranza degli uomini rimangono, perenni, sempre uguali nei nostri cuori. Forse c’è ancora la possibilità di credere nel nostro futuro...
E’ il potere della musica, la forza delle parole nella pienezza dell’animo umano.
Magico. Come ogni volta.
Bello. Come sempre.
Il groppo in gola è arrivato, anche stavolta.
Ritrovandoci tutti insieme a volgere lo sguardo verso il palco, con gli occhi scintillanti, le canzoni sulle labbra e la speranza dentro il cuore.
E’ già capitato tra i blog di parlare di lui e di specificare più volte quanto apprezzi questo cantante un pò bolognese e molto modenese col suo irriverente, delicato e molto personale modo interpretare la vita e la musica.
Questo è stata la seconda volta che l’ho seguito ad un concerto.
La volta precedente avevo un’altra vita, meno anni e molta meno serenità. Oggi sono un pò più adulta, più serena e consapevole di chi sono. Oggi so dove finisco io e comincia il resto del mondo. E tocco con mano il punto di incontro della vita.
Ma Guccini mi fa sempre lo stesso effetto. Mi trasporta con la sua voce pastosa, quasi fosse un impasto di una torta che si sta amalgamando, uova, latte, zucchero e farina, con quel effetto liquoroso dell’erre appena accennata, mi accende un groppo in gola e una luce nel cuore.
Le sue canzoni parlano di altri tempi, dove un vecchio e un bambino potevano scrutare l’orizzonte senza paura di venire derubati dei loro sogni, parla di ideali, di patriottismo, di valori che nei giovani di oggi si stanno perdendo come sabbia da un sacchetto di tela bucato.
Tratta l’amore per quello che è, sfida e disfatta, dolore e ricordi, passione e sospiro.
Quando Guccini canta, allunga alla realtà un soffio di eterno, facendo sentire tutti, giovani e vecchi, non importa il proprio credo politico o relazionale, uguali di fronte alla spinta umana alla ricerca di se e delle passioni per guadare la vita come un fiume.
Guccini mi fa piangere, mi fa cantare, mi fa ridere e mi fa sperare. Mi accende davvero una luce, dentro. Mi fa credere negli uomini, nella gente.
Sento cantare di cose che so provavano i miei genitori, i miei nonni e, le stesse emozioni le provo anche io.
Poi mi guardo in giro e vedo ragazzini, strani, sboccati, esuberanti, diversi da me, che ragazzina più non sono.
E li vedo attenti, con gli occhi aperti, vivi, ad ascoltare le stesse canzoni, a vivere le mie stesse sensazioni.
E mi dico...allora, forse, davvero, il mondo cambia, ma gli ideali e le speranza degli uomini rimangono, perenni, sempre uguali nei nostri cuori. Forse c’è ancora la possibilità di credere nel nostro futuro...
E’ il potere della musica, la forza delle parole nella pienezza dell’animo umano.
Magico. Come ogni volta.
Bello. Come sempre.
Il groppo in gola è arrivato, anche stavolta.
Ritrovandoci tutti insieme a volgere lo sguardo verso il palco, con gli occhi scintillanti, le canzoni sulle labbra e la speranza dentro il cuore.
6 commenti:
Vedo che ti appassiona proprio il professore! :D
Non dispiace neanche a me ma non posso dire di conoscere bene le sue opere!
Buona fine settimana carissima!
Cyrano è una tra le mie canzoni preferite scritte da Guccini.
Grazie per averla messa in video ;-)
buon fine settimana cara astralla,
un salutone all'orsetto :-)
Guccini fa della musica della poesia è un'arte che pochi hanno !!
Astri spero che arrivi presto anche qui!!
Cyrano è la mia canzone preferita...vorrei essere Roxana...:o)
Saluti a Orso e buon week!
Duss...Decisamente l'adoro, come artista s'intende ;)!Anche se a bologna non è difficil riuscire a trovarlo in un'osteria con un bicchiere di rosso in mano :)!Buon week romanticone ;)!
Gidi...Anche tra le mie... :)
Buon week al caro suonatore... ;)
Carmen...proprio così :)Infatti le parole supportano la musica quanto la musica supporta le parole...
Sonia...incrocio con te le dita...nostra Roxana..credo che ogni donna sia la roxana dell'uomo che ama, sai :)...Vado a ricordarlo a Orso ;)
Buon week end da entrambi a tutti!
Grazie per il video. Di Guccini ce n'è uno solo. Il suo disco "Quasi come Dumas..." mi ha spinto a leggere Dumas (ma dai???) e, guarda un po' "la vita che buffa cosa..." mio figlio si chiama Aramis. Un saluto a tutti voi che leggete e bloggate, un saluto anche ad Aramis, motore dei miei giorni e carburante della mia esistenza. Evviva la vita. Ciao
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