Ieri ad una fiera mi sono trovata tra le mai un opuscolo sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, librettino copia di quello che nel 1943 le Officine Reggiane, scuole per apprendisti, stampavano per gli allievi. E' una bella idea e i toni del capo verso l'allievo apprendista erano molto diversi da ora.
Vi riporto l'ultima pagina, troppo carina, dove un certo Emilio Rinaldi aveva lasciato una traccia in poesia e il titolo era "Musa....antinfortunistica"!
"APPRENDISTA, ASCOLTA!
Tu sai che spesso dicesi ai bambini:
"stai attento, non andare troppo in fretta!...
non toccare le cesoie e i temperini!...
non maneggiar distratto la forchetta!..."
Ed altri sono ancora i fervorini
che fan lor la mamma e la nonnetta,
per abituarli, fin da piccolini,
alla prudenza saggia e benedetta.
Ma quanti che non sono più piccini,
hanno bisogno ancora di chi li avverta
che i pericoli son sempre vicini!
Persino quindi ogn'or di stare all'erta,
e non far come fanno i...pesciolini,
che vanno verso l'amo a bocca aperta!..."
A dir la mia è veramente una chicca e dovrebbe essere sparsa, perchè in modo buono ricorda a tutti di prestare attenzione sul lavoro..considerando anche che l'Italia è da sempre tra i paesi in Europa con il maggior numero di infortuni sul luogo di lavoro!
Ma soprattutto in queste poche parole, che mi lasciano un pò di amarezza, vorrei che tutti ritrovassero il valore fondamentale del rispetto per il lavoro altrui, senza distinzione di ruolo.
Buon week end! :D
9 commenti:
Rispetto per il lavoro, senza distinzioni di categoria, sarebbe bello, ma diciamoci la verità, non è una cosa realizzabile.
Purtroppo è difficile, ma in fondo non è che il lavoro sia la nostra vita, perchè non rispettare la persona, quindi al di là della professione che fa? Sarà utopia..ma io ci credo e ci provo :)
Parole che fanno pensare...sarebbe bello se i nostri datori di lavoro ci sentissero un po' come dei bambini da salvaguardare dai pericoli...purtroppo spesso ci vedono solo come fonte di guadagno... :-(
Buona domenica!
Eh già, sarebbe bello che si desse del lei anche ai camerieri...
Lo stesso discorso l'ho fatto l'altro giorno con una mia amica quando per un attimo abbiamo sperato in un'itlia forse troppo utopistica perchè possa concretizzarsi! La distinzioni tra classi, ruoli, categorie ... ci sara' pultroppo sempre!
forte la poesiola, mi sento tanto un pesciolino.. abbocco sempre... certo che il lavoro altrui ma anche ilproprio andrebbe rispettato, come dice la nostra costituzione, che secondo me dovrebbero conoscere tutti a memoria
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 4
[ Principi Fondamentali ]
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Purtroppo, con tutti i contratti a progetto e co.co.co. vari che ci sono in circolazione il mondo del lavoro riserva più frustrazioni che certezze: spesso si cammina su di una lastra di ghiaccio e la precarietà è la regola.
Difficile in questo momento trovare addirittura il rispetto per il proprio lavoro quando lo si può fare in condizioni sottopagate e dilazionato nel tempo con contratti a termine...
Buon inizio di settimana,
un abbraccio :-)
...mettere in regola i clandestini,pagarli secondo i tempi stabiliti dalla legge e pagare loro i contributi...
tutto questo non si fa che per i soldi..sempre e solo loro il problema fondamentale che ci lega a quella puzza di carta-moneta che tanto ci fa sperare.
ps: amiche amiche...sono tranquilla.
Per tutti...non possiamo cambiare il mondo, nevvero, nè costringere la gente a rispettarne altra...ma non siamo responsabili di noi stessi quindi da parte mia il rispetto per le persone, chiunque siano è prioritario. Ps. Gidi, parli di atipici..cococo...ne hai una davanti che forse presto rischia di non avere neanche più quello se continua così...PS. ho conosciuto persone nelle cave, in galleria, operai dei lavori più umili e vi assicuro che il "Lei" non è mai mancato, ma soprattutto non dimenticherò mai e poi mai la loro grandissima umanità.Mi sono rimasti nel cuore.
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